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Meditazione
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Si
deve sapere che quando si parla di arti marziali, molta gente le associa in modo già
acquisito agli sport comuni di combattimento.
Noi spiegheremo, in questa breve illustrazione che invece sono ben altra cosa,e che
primariamente devono essere associate alla spiritualità pura. Più di un millennio
fa,infatti i monaci buddisti praticavano lo JOGA,nonché la meditazione solo ed
esclusivamente come mezzo,non solo di rinforzo spirituale,ma anche per il
fisico,elasticizzandolo. Più tardi fu praticato dai monaci e venne così associato al
sistema di allenamento fisico per la difesa personale ed il combattimento.
Il primo maestro tramandare larte dello JOGA,nonché la meditazione Fu un
principe indiano di nome GAUTAMA SIDDHARTA, che fu chiamato anche il BUDDHA. Da lui deriva
quella corrente di pensiero filosofico che ancora oggi è chiamato BUDDHISMO. Il principe
SIDDHARTA capì quasi subito che il suo vero stato dessere non doveva avere come
primarietà,la ricchezza,che possedeva già,a doveva essere quella della povertà e
semplicità,spirituale; che tutte le cose terrene,beni di ogni genere ecc,non sarebbero
serviti a nulla. Egli capì che la ricerca della vera ricchezza stava nel contemplare il
vero DIO,cercando di approfondire la ricerca delle verità interiori e
dellilluminazione,sollecitò chiunque gli fosse vicino ragionare autonomamente senza
credere in modo passivo e rispettando tutti gli esseri viventi. Il BUDDHA ricordava spesso
che lesperienza della verità è originata e va ricercata quindi nella propria
stessa mente.
Vi furono naturalmente oltre al BUDDHA altri maestri spirituali che più o meno
insegnarono la stessa cosa,fra i quali il maestro GESU,che imparò in india
larte della meditazione e il digiuno,quello che infatti viene insegnato nelle vere
scuole di arti marziali,e quasi sempre lo YUGA RAJA,quello che appunto stiamo illustrando
e di cui si parla ormai non solo a scopo spirituale oggi,ma anche a scopo terapeutico e a
volte di guarigione. Il RAJA YOGA,conosciuto anche come ASHTANGA YOGA,è lo stile che
viene insegnato nella mia scuola,ed è comunque il più diffuso. Il RAJA YOGA,nella
corrente di pensiero induista,vuol dire letteralmente la via regale ,ed è uno
dei quattro strumenti di base per raggiungere la salvezza,insieme a BAKTI YOGA, JNANA YOGA
e KARMA YOGA.
Esso come già detto, è il PERCORSO RAGALE che porta allunione con DIO tramite
lautocontrollo di sé e della propria mente. Questo tipo di YOGA insegna la
padronanza dei propri sensi, ma soprattutto la concentrazione (DHAANA) che poi porterà il
meditante a comunicare con DIO. Secondo il mio punto di vista e la mia esperienza,tale
capacità,quando dovesse infine essere sviluppata dal meditante, è un dono vero di DIO
che storicamente,oltre il BUDDHA, in pochi hanno avuto e assaggiato. Esso poi, (RAJA YOGA)
si può considerare una disciplina fisica oltre che mentale.
Tale disciplina la quale sono onorato di spiegare,mette la mente in primo piano,
facendole assumere la capacità di proiettare delle immagini nel profondo di sè stessi
come i raggi del sole che entrano in una lente di ingrandimento,e,amplificandosi sono
capaci di distruggere e bruciare oggetti dove sono proiettati. Pertanto sono
preziosi,sviluppano grande potenza, la quale permetterà di accedere a ciò che cè
di più bello nella profonda conoscenza,e acquistando,finalmente, la capacità di
conoscere sé stessi realmente. Conoscere sé stessi,è infatti un modo per capire cosa
sia quel vago settore dincompletezza o di inadeguatezza che volte ci segue come un
ombra fedele. Ritrovare fiducia in noi stessi, lenergia e la gioia di vivere,senza
essere costretti a diventare super uomini o a compiere imprese mirabolanti. Conoscere se
stessi, che è soprattutto lo slogan del nostro grande maestro Bruce Lee, e fare un modo
da riconoscere le proprie ILLUSIONI PERSONALI e annientarle mediante la consapevolezza
della nostra natura essenziale.
Infine, dico che per capire bene come raggiungere un esatto stato meditativo
(trascendenza) ed una perfetta cognizione di se stessi nonché di spirito positivo,
bisogna allenarsi tutti i giorni a meditare; a praticare una corretta respirazione, ad
essere disposti a sopportare e poi ignorare il dolore,cose che si possono studiare solo
nelle scuole di vere arti marziali, con grande devozione spirito di sacrificio,affrontando
la giusta strada che, grazie anche al mio sifu DINO PULEO,ho intrapreso e percorso,e
oserei dire sono a buon punto.
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